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Main » 2011 » July » 23 » PIOVE GOVERNO LADRO!
18:20
PIOVE GOVERNO LADRO!

Fu il 2 marzo scorso, credo, che mia moglie svalvolò ininterrottamente dalle 20,00 alle 5,00. Stette attaccata al telefono, terrificata all’idea di perdere la famiglia, che per fortuna a tutt’oggi vive (rectius sopravvive) a Serramarina, frazione di Bernalda (MT) prospiciente il lido di Metaponto.

Cos’era successo? Nulla di che a conti fatti, l’invaso del fiume Bradano, che lambisce Serramarina e sfocia nel golfo di Taranto otto km a sud, era già oltre il livello di guardia e in quei giorni era prevista una sua piena naturale, non infrequente in quella zona. Disgraziatamente a traboccare era anche l’invaso della sovrastante diga, la quale fu scelleratamente aperta… riversando così nel fiumiciattolo, già prossimo all’esondazione, l’equivalente del fiume Po. Avete mai provato a svuotare una damigiana di  vino in un bicchierino da grappa? Questo è quanto occorso la notte del 2 marzo a Serramarina e Ginosa Marina, attestata sulla sponda opposta del Bradano (il fiume traccia il confine naturale tra Puglia e Basilicata n.d.r.).

Se i miei suoceri e decine di altre famiglie hanno salvato la pelle lo devono innanzi tutto:

  •     Al fattore C;
  •     Alla solidarietà tra agricoltori, che spinse i possessori di SUV e Camion a caricare a bordo anche famiglie non consanguinee;
  •      Alla Protezione Civile, che nei primi tempi diede un valido contributo alle ricerche e agli sfollamenti, salvo poi presentare qualche mese dopo un conto milionario sul quale preferisco tacere.

Siamo oramai alla terza decade di luglio, il conto dei danni è pronto da un pezzo e tra case lesionate,  coltivazioni marcite, seminativi arborati compromessi e bestiame da cortile annegato, a tacere del fango secco che ad ogni pioggia tramuta Serramarina in un incubo di sabbie mobili, dobbiamo tirare qualche somma.



Il Governo Nazionale, solerte nel risarcire gli agricoltori triveneti sorpresi da analoga calamità, ha rifiutato qualsiasi intervento straordinario, sia logistico che economico.

La Protezione Civile ha richiesto alla Regione Basilicata un compenso commisurabile alla presenza di un campo profughi stile Lampedusa.

La regione Basilicata, non esattamente la più ricca dello stivale, si è sentita ‘suggerire’ amichevolmente dal caro Tremonti di ‘Aumentare le tasse’ per ricostruire Serramarina.

Non che noi pugliesi navighiamo nell’oro, sia chiaro, Nichi Vendola a parlare con Tremonti non ci è andato nemmeno, forse con ragione: almeno ha risparmiato ticket e carburante!

L’agricoltura del Sud muore, ai politici la cosa non importa, le borgate agricole non portano molti consensi elettorali e poi perché perdere tempo in un’attività difficile come l’agricoltura quando si può comodamente acquistare i prodotti della terra all’estero e a basso costo?

Non è questo il luogo più adatto per approfondire i riflessi più nefasti della globalizzazione e della terziarizzazione forzata, tuttavia non posso esimermi dal porre un interrogativo: a parte il bunga bunga e qualche scandalo finanziario qui in Italia cosa minchia ci è rimasto? D’alema che inciucia per non permettere a Nichi Vendola di dimostrarsi (e facilmente) un leader enormemente superiore a lui? Emilio Fede e Lele Mora che stuprano puttanelle e  trans consenzienti? Cisl e Uil che firmano accordi separati a raffica, proni di fronte al sudicio e lercio Marchionne?

O preferiamo parlare dei giovani, che poi tanto giovani non sono più, che col presene andazzo finiranno col pagare per lavorare?

Spesso mi è capitato di sostenere che il fenomeno dell’Editoria a Pagamento, in questo ambito ininfluente, altri non sia che un riflesso dell’attuale costume sociale. La separazione anche geografica tra ricchi e poveri, il suddividere la torta in base al comunitaristissimo principio ‘tutto a te perché sì e niente a te perché no’, il voler esasperare i conflitti sociali a ogni costo, consapevoli che tanto gli italiani, biologicamente tonti e pecoroni, rivoluzioni non ne faranno mai, fa perdere fiducia perfino nei successi di De Magistris e Pisapia alle scorse amministrative. Il solo fatto che questo governo privo di numeri e incapace nel corso di tre anni pieni di legislatura di varare nulla di nulla, al di là di qualche rappezzo strumentale al CPP, si regga ancora a galla, ci restituisce l’esatta dimensione del problema.

Il popolo del niente governato dal niente.

Per fortuna gli agricoltori di Serramarina e Ginosa non ci stanno a essere non governati da una cricca di affaristi amorali e goderecci e così, rispolverando un antico formulario pannelliano, si stanno sottoponendo a uno sciopero della fame, in modo da scacciare il silenzio mediatico imposto sulle loro teste da una nota intelligenza centrale.

Dal Cosmobabbuino va la massima solidarietà a quegli uomini e quelle donne coraggiosi.

E per tutti noi un’esortazione: cacciamo a calci in culo questa cricca di sciacalli, torniamo alla democrazia diretta. Per favore parliamo tra noi, anche con chi ci sta sulle palle. Se uno è cerebralmente ottuso e vota a destra non possiamo cambiarlo, lo so, ma poiché non possiamo appenderli tutti a un lampione (non che la cosa mi dispiacerebbe, ma 20 milioni di lampioni dove li troveremmo?) proviamo a ragionarci… prendendoli con le buone. Visto mai che i meno contaminati recuperino il libero arbitrio? Magari potremmo immolare sull’altare della pace Massimo D’alema e trasferirlo coattivamente nel PDL. Vogliamo provarci?

A casa, Governo cialtrone! Risarcisci le Famiglie di Serramarina e Ginosa Marina!


EDORZAR

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