Come ormai sapete nello scorso aprile avevo pubblicato il romanzo di genere non fantascientifico "Vorrei che il cielo fosse imparziale" edito da EDS. Il mio libro d'esordio racconta di un solitario dramma umano vissuto da Annalisa, ricca e opulenta signora abruzzese ritrovatasi sola e senza amici, in virtù di proprie scelte egoistiche e di un'educazione di base totalitaria. Tutta la storia ruota su due assi: il rimpianto di Annalisa per la dolce vita romana persa dopo la morte dei propri genitori, e il rapporto quasi filiale che si instaurerà tra la protagonista e la piccola Gemma.
Nella speranza di incrementarne la visibilità, ne ho regalato un paio di copie ad altrettanti siti letterari.
Oggi purtroppo è arrivata la prima recensione a firma del sito Studio83, già presente tra i siti amici e da me stimato e appoggiato nella campagna anti EAP da esso (rectius esse, sono due ragazze) avviata l'estate scorsa.
La recensione è di per sé catastrofica, sebbene la chiosa finale si dimostri leggermente più equilibrata il mio modesto scritto è stato sommerso di errori blu da cima a fondo.
Poiché l'autore è in assoluto il peggior giudice di se stesso non posso che condividere le critiche tecniche; mi hanno però irritato i toni utilizzati dal recensore, esasperati e quasi bellicosi. Per la cronaca, Studio83 è sempre stato un sito poco tenero con gli scritti non di suo genio e una stroncatura era abbondantemente in preventivo. Malgrado ciò un simile rigurgito orrorifico mi ha spiazzato, portandomi a ragionare sulle troppe incongruenze presenti nella stessa recensione, meno ordinata e lineare di tante altre valutazioni negative edite dal medesimo sito.
Studio 83, come concordato, resterà tra i siti amici nel menu banner e FNS non innescherà alcuna polemica per una recensione resa, giova dirlo, su un romanzo d'intrattenimento assolutamente estraneo all'ambito sci-fi. Mi resta solo un po' di amaro in bocca dopo avere letto, evidentemente sono poco avvezzo agli incidenti da fuoco amico.
Claudio ti ringrazio della bella risposta ma la questione-stroncatura dopo un convulso e disordinato teatrino finale, cui ho attivamente partecipato, pare essersi conclusa con una semplice rottura di relazioni diplomatiche e cancellazione di amicizie su FB. Se alle ragazze il romanzo non é piaciuto pazienza, sono stato il primo a chiamarlo sempre e comunque 'schif-romanzo' proprio per sottilearne la fattura non certo bestselleriana! Lasciamo che Vorrei che il cielo fosse imparziale muoia per cause naturali, vorrà dire che la prossima volta sarò meno presuntuoso e mi asterrò dal proporre scritti a siti o associazioni eccessivamente severi, come sai sono permaloso e quanto la critica si traduce in arroganza mi girano e non poco! Comunque non credere, le ragazze hanno i titoli per criticare chi vogliono e si vede che hanno studiato tanto, unico appunto forse risiede nell'eccessiva erudizione supportata da una pratica ancora incompleta, da addebitarsi alla giovane età e non ad altro. Mi spiace poi che tra i commenti pro e contro si sia inserito qualche buontempone/troll che ha cominciato a offenderle vergognosamente, mandandomi su tutte le furie ma ormai la frittata era fatta. Adesso la questione si è definitivamente chiusa e vedremo se anche 'Antiche guerre cosmiche' sarà onerato di altrettanti pernacchi da qualche altro critico. Ove così fosse vorrà dire che come scrittore sono proprio scarso e sarà il caso di cambiare hobby! Attendo comunque il tuo romanzo, mi raccomando a te! Grazie di tutto.
Premetto che non intendo fare una recensione del libro di Vito Introna perché non ho i mezzi e gli strumenti per farlo, dato che sono un giurista e non un critico letterario. Ho, forse, commesso un errore di fondo perché ho acquistato il libro con molto ritardo rispetto alla sua uscita e, dunque, ancor prima di sfogliarne l'indice, avevo già letto alcune recensioni circolanti in rete. Mi ha effettivamente colpito la recensione - in negativo - letta sul sito studio83 che, peraltro, mi pare sia tra i siti partner di fantascienza e non solo. Mi ha colpito non tanto la stroncatura del testo, quanto il complesso di argomentazioni utilizzate dall'autrice della recensione, della quale peraltro non è dato di conoscere, neppure nella lunga serie di commenti seguiti, quali siano i titoli. A me semplice lettore il libro è piaciuto abbastanza. La trama è lineare e piacevole e il linguaggio, pur talvolta dotto, è fruibile da parte di un pubblico vasto. Debbo dire - non me ne vorrà Vito - che preferisco l'Introna scrittore di narrativa a quello di fantascienza. Probabilmente perchè, pur essendo un accanito lettore dei classici della sf, non riesco a entrare nel linguaggio di quella moderna. Della recensione di studio83 condivido, in parte, solamente un giudizio. Laddove si afferma che "Vorrei che il cielo fosse imparziale" sembra più un racconto lungo che un romanzo. Ma neppure questo è del tutto vero. Per due terzi il libro è certamente un romanzo. Nell'ultima parte l'autore sembra imprimere una accelerazione alla struttura narrativa e finisce per rendere la trama troppo densa di avvenimenti e colpi di scena. Come, appunto, in un racconto. Non condivido affatto, al contrario, le critiche su quello che l'autrice della recensione individua come il principale difetto del libro, l'essere "fuori fuoco" e sulla pretesa ingenuità dell'autore, il quale farebbe "capolino dal narratore" "Alle volte la vita si ostina a dimostrarti che la normalità non è un diritto ma una conquista, per te come per qualsiasi altro nominativo giàannotato sul nero taccuino" (pag. 71) e, ancora, "Poi Annalisa rinsavì. E' dura riscoprire certe verità nascoste nel proprio inconscio con tanta cura, fatto sta che rincontrò sé stessa per la prima volta dai tempi dell'adolescenza" (pag. 78). In entrambi gli esempi citati nella recensione, basta leggere la frase per intero per rendersi conto che è del tutto evidente che è il narratore che parla e non l'autore. L'unica cosa che sinceramente avrei evitato è la tragica fine di Gemma, che è talmente repentina che per comprendere l'azione io ho dovuto rileggere il periodo. Sarà che non mi piacciono i finali drammatici...
Non ti curar di lor ma guarda e passa! Non sarai un novello Dante Alighieri ma non sei nemmeno uno straccio di autore e posso dirti che di porcherie me ne sono passate tante sotto gli occhi! Il tuo libro non è un capolavoro ma è un ottimo libro che si legge bene e con piacere, sicuramente migliore di tanti eccelsi autori portati alle stelle dalle grandi case editrici. Riesci a trasmettere qualcosa e a farti comprendere che altro può desiderare un autore illustre incognito come noi? Dai Vito fregatene, io dico sempre che il MONDO E' BELLO PERCHE' AVARIATO e... a buon intenditor poche parole! ;-))
Non tutto il male vien per nuocere. In questo caso (che poi male non è) serve per prendere atto della situazione, ragionarci su e portare a migliorare in futuro. Passa oltre... Guarda il lato positivo: credo tu sia uno dei pochi, in piccola editoria e forse anche in media editoria che è 'arrivato' a vendere 200 copie. La maggioranza non le 'vende', più spesso le spedisce o regala. Di questo tempo è un risultato non da poco.