Rewind
Vito Francesco De Giuseppe
Libri Italiani
Copertina morbida 331 Pagine
Edizione: 1
ISBN-10: 8865811668
ISBN-13: 9788865811665
Editore: Boopen
Genere: Hard SF
Trama
In un futuro prossimo gli
Esper-telepatici sono divenuti una risorsa di punta dei sistemi di sicurezza e
ricerca statunitensi e russi. L’improvvisa apertura di un varco spazio-temporale
in un desolato villaggio Africano e la contestuale scomparsa di Pam - giovane
Esper - all’interno del buco quantico, scatenerà una massiccia operazione
russo-americana volta alla ricerca sia della donna smarrita sia, soprattutto,
delle cause scatenanti l’insolito fenomeno.
Ne succederanno di tutti i colori,
tra invidie e congiure ordite da militari ottusi, vaghi responsi forniti
dall’equivoco criminale alieno Grishel, le ulteriori scomparse di Al
(coprotagonsita) e di altri Esper ricercatori, fino a quando non si manifesterà
il problema in sé e per sé: una scatola nera, un essere inorganico che vive al
di fuori del nostro continuum spazio-temporale, è l’unico artefice del dissesto
quantistico. Pam dopo lunghe e confuse peripezie sarà ritrovata da Jack,
incerto protagonista maschile, con finale a incastro.
Stile:
L’autore dispone di un ricco lessico
tecnico–scientifico, solo in parte mitigato dallo stile, ‘alleggerito’ e
incalzante. Trattandosi di romanzo auto-prodotto non vi è traccia di editing
professionale e ciò contribuisce a confondere le idee al lettore, che tra cambi
di persona narrante, salti di POV da un capitoletto all’altro e scene d’azione
descritte alla massima velocità, talvolta rischia di perdere il filo. Regna una
sostanziale disorganicità narrativa.
Intreccio:
La storia è in realtà complessa, nel
romanzo gli Esper costituiscono una risorsa strategica fondamentale ma individualmente
sono tutt’altro che disincarnati dalla propria componente umana. Egoismi,
invide, dispetti, ritorsioni si accompagnano alla stereotipata rigidità dei militari
per tutto il narrato. Ne deriva un mondo del domani non molto migliore del
nostro, dove il progresso scientifico non ha in nulla attenuato le debolezze
umane. Le narrazioni descrittive dimostrano una piena padronanza del lessico
scientifico, le scene d’azione sono spesso liquidate in fretta e furia, con
relativa povertà di particolari. Le caratterizzazioni antropologiche sono molto
povere in ossequio all’azione, generalmente arrembante.
Giudizio:
Rewind è un romanzo acerbo che, dopo una
buona revisione, non sfigurerebbe sugli albi di Urania o su una collana di
Delos. La fretta dell’esordiente ha spinto il nostro Professore a pubblicare un
semilavorato, una bozza di romanzo ancora da arricchire ed equilibrare.
L’eventuale intervento di un buon
editor potrebbe semplificare le cose, tuttavia non consiglio all’autore di
rivolgersi da subito a un professionista esterno, ritengo che abbia mezzi sufficienti
per ‘fare da sé’ la prima parte della revisione, riservando alle cure dell’editor
un prodotto già più completo.
A conti fatti la lettura del romanzo,
pur con i tanti limiti su esposti, non mi è dispiaciuta.
Premessa una tirata d’orecchie per il
cambio ripetuto di persona narrante (lasciamo queste sperimentazioni soltanto
ai grandi…) porgo vivissimi complimenti per l’eccelso sfoggio di cultura
scientifica, raro nella SF nostrana.
Voto 6
EDORZAR