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Recensione romanzo "Il Misterioso viaggio dello Sferocrono"


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Il Misterioso Viaggio dello Sferocrono
AUTORE: Gabriella Maganza
EDIZIONI: Il Ciliegio
Pagine: 328
Prezzo: €. 17,00
Collana: COSMOERRANTI-FANTASCIENZA


ANTEFATTO: 
Questo romanzo, presentato dall’autrice sul Writer’s Dream con un post alquanto fuorviante e denso di coltissime citazioni, è stato bacchettato in quanto intriso, a parere del critico targato WD, di luoghi comuni tipici di una certa fantascienza d’appendice (telepatia, navi volanti, viaggi nel tempo, computer parlanti) e poverissimo di caratterizzazione antropologica, credibilità ambientativa, dialoghi realistici, intreccio decente e quant’altro.
Trovatomi per le mani il romanzo in questione ho cercato in tutti i modi di non farmi influenzare da quella recensione negativa. Tuttavia, da appassionato lettore di fantascienza quale ritengo di essere ho capito di essere stato condotto fuori strada da un post della medesima autrice, la quale presentando il romanzo agli utenti del WD esordiva con con un deciso: 

"il tema è la fantascienza

si tratta della storia di una ragazza del xx secolo che in compagnia di 5 amici parte per una avventura fantastica attraverso il tempo. purtroppo l'imponderabilità degli eventi la sbalzerà fuori bordo e fuori tempo, innescando un succedersi di avventure che la porterà a operare per la salvezza della sua patria in un'escalation di cambi di scena sempre più repentini e più avvincenti.
naturalmente non dico di più, accenno solo a riflessioni socio politiche e culturali che affronto via via che si presenteranno alla protagonista.”

Ora che il romanzo l’ho letto posso dire che se il medesimo dovesse essere valutato quale appartenente al genere soft-SF meriterebbe una tremenda stroncatura. Difatti la stessa trama invoglierebbe da sola a dare giù di bacchetta. Eccone un riassunto.

TRAMA-SPOILER: 
La giovane Adriana Armani, insieme ad alcuni amici scapestrati eppur geniali inventori, partecipa a un assurdo viaggio nel tempo su un macchinario steampunkesco denominato "Sferocrono”. Di seguito a un’avaria ella cadrà in mare nei pressi di Taiwan (rectius dei resti di Taiwan) in pieno XXIV secolo e qui sarà raccolta da Tammer, scienziato cinese e dal suo figlio adottivo Sherman, anch’egli cinese ma dalle fattezze chiaramente ariane. Di Taiwan in quell’epoca sopravvive una manciata di isolotti, sui quali il risorto impero cinese, dittatoriale, maschilista e misogino fino all’eccesso, mantiene una base spaziale segreta, presso la quale è custodita una fondamentale arma di difesa contro gli alieni; questi ultimi hanno occupato l’Europa e tutt’ora combattono contro il Celeste Impero. Sherman è l’unico pilota della base capace di condurre quest’arma micidiale: si tratta di un’astronave aliena, come alieno-si scoprirà presto- è lo stesso Sherman. Adriana è di carattere impulsivo e non s’accorge che la Cina imperiale del 2380 è regredita al medio evo in quanto a diritti femminili, risponde male al generale Bourges che l’interroga pressantemente in merito al suo eventuale marito (in quel contesto una donna senza marito non ha ragione di esistere) e sfuggirà alla condanna a morte solo grazie a Sherman, che con l’ausilio di Tammer le imporrà (con l’inganno) un matrimonio barbarico. 
Malgrado ciò dopo poco Adriana s’innamorerà perdutamente di Sherman e considererà Tammer quale un padre acquisito. Tralasciando sul modo curioso in cui Adriana scaccerà gli extraterrestri (sinteriani) penetrati nella base, se pur tutta sola e disarmata (si fingerà Cleopatra e distrarrà il capo alieno, disarmandolo…), e alcune sparate contro i mercanti di schiave di Shanghai, quando a un certo punto la nostalgia la spingerà a tornare a Milano senza Sherman ritroverà la città schiava degli stessi sinteriani, i quali tra l’altro utilizzano le donne milanesi come oggetto di sfogo sessuale, mentre uomini e donne sono indifferentemente e turnariamente schiavizzati in non precisati lavori coattivi. In breve Adriana guiderà una confusa rivolta che porterà i milanesi, succubi da trecento anni, a respingere gli alieni contagiandoli col bacillo del vaiolo, opportunamente rinforzato in laboratorio.
Sherman, accorso a riprendersela, rischia però di rovinare tutto con la sua ingombrante presenza e allora la moglie lo narcotizzerà per toglierselo di torno e non esporlo a un difficile combattimento, poco importandole che l’astronave di Sherman, anch’egli sinteriano ma di una sub-razza dissidente, sia invulnerabile agli attacchi extraterrestri… La rivolta avrà successo ma Sherman al risveglio dal coma, vedendosi circondato da alieni (lo avevano localizzato all’arrivo) sarà salvato da Adriana, accorsa pistola in pugno… Tuttavia, convinto che lei lo abbia narcotizzato al fine di venderlo ai sinteriani (identici a mr. Spok di Star Trek per intenderci) la massacrerà di botte, violentandola ripetutamente e lasciandola in coma per un anno buono. Durante il coma delal protagonista la guerra proseguirà e Sherman, mentre Adriana si riprenderà grazie alle cure di Tammer, stermina le ultime difese sinteriane e torna a Taiwan per ucciderla, essendo rea di tradimento. Tammer la salverà con astuzia (caricandola su una barca da pesca) e per agevolare la sua fuga ucciderà il terribile generale iper-maschilista Bourges, finendo davanti alla corte marziale (ma sarà assolto).
Adriana non si arrende, veleggerà fino a un arcipelago indonesiano anch’esso di cultura misogina e lì, accolta malissimo dal retrogrado sultano locale, gli darà pubblicamente dell’imbecille, guadagnandosi una condanna ai lavori forzati su Titano… sfuggendo così alla taglia posta sulla sua testa dall’inferocito coniuge. Rocambolescamente la condanna sarà scongiurata, giacchè mentre il cargo dei forzati viaggia verso Saturno sopraggiungerà l’astronave Galileo, erede dello Sferocrono e popolata dai discendenti dei suoi amici. L’incontro è commovente, anche in questa situazione Adriana si farà notare ridando pace a una bambina orfana e agli stessi profughi sinteriani, attualmente ridotti a poche miglia di unità di coloni su uno sperduto pianetino…
Ma Sherman è in agguato e salirà sulla Galileo, reclamando la moglie traditrice. Lei, incredibilmente ancora innamorata, lo seguirà e si lascerà uccidere. 
Sherman però, in cuor suo pentito dal gesto insano, diverrà un beone sciabordito e così Tammer decide di privarlo di ogni potere; fattolo rinchiudere in una gabbia, gli imporrà un doloroso rinsavimento.
Si scoprirà così che lo stesso Tammer è una donna mutata chirurgicamente e che dalla violenza sessuale perpetrata su Adriana era nata una bambina, la piccola Teodora, somigliante in parte a Tammer e in parte a lei… Utilizzando violenze psicologiche e vecchie registrazioni Tammer piegherà l’ottuso maschilismo del figliastro, che alla fine comprenderà la barbarie del suo gesto e accetterà di sopravvivere recando in sé l’eterno rimorso.

Dopo aver letto di questa ‘roba’ ero inviperito, giacché malgrado una fantasiosa ambientazione nel romanzo non c’é un elemento fantastico degno di questo nome e tutto mi era parso puerile e campato in aria, quasi stessi leggendo un libro di fiabe…

E qui casca l’asino.

Gabriella quando si lancia in certi post dovrebbe realizzare che non sempre il pubblico dei forum coincide con quello destinatario del suo libro, infatti mi risulta che la massima parte degli utenti del WD sia appunto maggiorenne.
‘Il misterioso viaggio dello sferocrono’ è un pessimo libro di fantascienza, vuoto e insulso. 
‘Il misterioso viaggio dello sferocrono’ è un eccellente libro pedagogico-formativo indirizzato AI BAMBINI e agli adolescenti.


STILE: 
Sciolto, gradevole, la sintassi è molto ben curata e la grammatica perfetta. Curiose (almeno sull’ebook) alcune scelte di punteggiatura. La lettura è piacevole

INTRECCIO: 
Un po’ sconclusionato, l’autrice subordina ogni scena e accadimento alla sottintesa ‘lezione’ che accompagnerà il lettore dalla sesta all’ultima pagina. Tutto il narrato omaggia una rivendicazione sociale sul ruolo della donna nel mondo espressa con toni volutamente grotteschi ed esasperati. L'intera ambientazione è vacillante e raffazzonata, segno che l’autrice non intendeva conferire alcuna credibilità alla storia, ma limitarsi a istruire (con metodi poco convenzionali) il giovanissimo lettore.

GIUDIZIO: 
Se dovessi valutare un romanzo di fantascienza non potrei esimermi dallo stroncare Gabriella con un 3 senza appello.
Ma questo è un romanzo pedagogico che risulterà simpatico e godibile a tanti bambini e ragazzini (target 10-15 anni), alcuni approcci di Adriana fanno sorridere anche gli adulti, malgrado l’evidente ingenuità dei dialoghi (a volte poco ci manca che scappi un ‘marameo’) e l’ottusità dell’alieno-troppo umano-e senza orecchie a punta-Sherman, che alle volte ricorda Bluto di Braccio di Ferro… Si, questo è un romanzo istruttivo e formativo, che della fantascienza reca solo un simulacro d’ambientazione e che al contrario va lodato per la sicura presa che avrà sul pubblico giovanissimo.
Quanto all’autrice, tra l’altro si tratta di una aggraziata e canuta signora di mezz’età nonché fresca nonna, a lei dico: non provarci più a postare certi proclami… ci stavo cascando anch’io! 


Voto 7

Category: My articles | Added by: edorzar (19/May/2011)
Views: 907 | Comments: 3 | Rating: 3.0/2
Total comments: 3
3 l'autrice  
0
ma che prepotenza!!!

2 edorzar  
0
Ma che é, una battaglia di spoiler? Ma scrivi un racconto per la collana piuttosto!
Con odio totalitario

1 l'autrice  
0
di questo passo, nessuno lo leggerà più, dal momento che hai svelato tutto, ma proprio tutto, della mia storia.
ci ho messo una vita a scrivere questa storia in modo che risultasse un succedersi di colpi di scena e non una profezia sequenziale dei vari accadimenti.
in un attimo tu hai disfatto quanto faticosamente avevo intessuto.

eppure marameo te lo faccio io, perchè nel secondo libro, scoprirai che sherman è umano!


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