Titolo: Automatismo meccanico Autore: Barisone Daniela; Davoli Marika ISBN: 9788897239062 Prezzo: 8,50 euro Dati: 2011, brossura
Pagine: 81 Editore: I LOVE Books
Quarta di copertina: Lord Michael Pritch fa un acquisto piuttosto azzardato. Un robot non è facile da mantenere, soprattutto quando manca totalmente di voglia di lavorare. Billie dovrebbe obbedire agli ordini del suo padrone, eppure, pur essendo un robot, è un ribelle della peggior specie. Nonostante il carattere "umano” di Billie e i suoi scontri con la governante di casa, Milord si affeziona ogni giorno di più a quel robottino dagli occhi verdi. Lo ama fino allo spasimo, ma gli esseri umani non sono stati creati per amare degli automatismi meccanici. Una favola romantica in salsa steampunk vecchio stile che va contro il razzismo sessuale, dove non importa essere maschio o femmina, uomo o robot. Infine avrete una piccola visone del Creatore di tutte le cose, che non è poi così terribile come la gente crede che sia. Anzi, ha parecchio senso dell’umorismo. Trama: Lord Pritch si invaghisce a prima vista del grazioso automa Billie, suo pessimo androide maggiordomo, languido ed efebico tentatore. La latenza omosessuale del protagonista umano esploderà di colpo e lord Pritch una notte procederà a sodomizzare ripetutamente l’automa. Billie dopo alcune pavide titubanze, dovute più all’insensibilità del padrone che a effettivo pudore, acconsentirà a quell’amore contro natura, malgrado l’epoca (ovviamente vittoriana) in cui è ambientato il breve romanzo non sia tra le più permissive in tema. I due amanti, attorniati da una governante-piovra, da non meglio precisati palafrenieri e cocchieri e da sir Coole, amico fraterno di lord Pritch, proseguiranno nella loro storia d’amore fino alla morte di lord Pritch medesimo, i quale riapparirà ormai anziano, sposato e padre di vari figli ma… senza rimpianti, consapevole di aver trascurato la famiglia per continuare ad amarsi con Billie e pertanto rassegnato a morire col solo conforto del robot e dell’altrettanto attempato sir. Coole. Dopo la morte però sarà il Creatore, alias Dio in persona ad accoglierli in una sorta di paradiso… già, questo Dio-costruttore che aveva precedentemente dato l’anima a Billie, dopo aver perforato alcune schede sul proprio computatore a vapore, concederà alle anime dei protagonisti di condividere l’eternità. Stile: Il romanzo è breve e lo stile utilizzato estremamente semplice e scorrevole. La lettura è piacevole, malgrado il contenuto non eccessivamente rilevante, trattandosi di opera solo formalmente steam punk, e sostanzialmente umoristica-slash. L’editing è talvolta assente e non sono rare ripetizioni inter-periodo o piccole incongruenze lessicali. Decorosa la sintassi. Intreccio: La storia è breve, intensa e descritta alla massima velocità. Il lettore non si annoia e il romanzetto si ‘beve’ in un paio d’ore senza intoppi. Intorno all’amore proibito, unico spunto di riflessione del testo, flottano alcune simpatiche trovate quali la rivalità tra la governante-piovra e l’imbranatissimo Billie nonché varie gaffe di lord Pritch, il quale spesso è descritto come un goffo sprovveduto. Le figure di contorno, incluso lord Coole e ancor di più l’arguto Creatore, sono soltanto piccoli diversivi parlanti. Giudizio: Automatismo Meccanico è una lettura da ombrellone che del sub-genere SF a cui vorrebbe appartenere reca soltanto la cornice. Tuttavia una simile letturetta non danneggia il fruitore, che spesso è portato a ridere di gusto. Non siamo certo di fronte a un capolavoro mancato, ma a un libriccino gradevole e rilassante. Il voto è positivo: 6+.
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