E-Doll
Urania 1552
Di Francesco Verso
Parere critico
Si tratta di un romanzo di fantascienza edito da Urania
Mondatori e vincitore dell’omonimo premio "Urania 2008”. L’autore è Francesco
Verso.
Trama
Molto complessa.
In una Mosca del futuro prossimo l’ispettore Gaikin scopre
un e_doll distrutto.
L’e_doll che fornisce il titolo al romanzo altri non è
che un automa umanoide, un androide prodotto su scala mondiale dalla misteriosa
e sinistra multinazionale russa Silitron. Il compito precipuo di ogni e_doll è
quello di fornire piacere sessuale a costi non alla portata di tutti.
Nel prosieguo del romanzo Maya, ragazzina ribelle e immorale
scappa dalla casa condivisa con la rigida madre e incontra Angel, e_doll
esperto e di penultima generazione. Grazie ai consigli di Angel e facendo
ricorso al proprio sex appeal Maya convince Vasiliev, alto dirigente della
Silitron, ad assumerla come e_doll in prova e sotto la supervisione di Angel si
propone quale giovane prostituta d’alto bordo.
In un incedere lento frammisto alle farraginose indagini
di Gaikin e ai mille dubbi esistenziali che affioreranno progressivamente in
Angel, si scoprirà che l’inventore degli e_doll alias ‘il fabbricante’ altri non
é che il nonno di Maya.
L’incontro finale tra nonno e nipote favorito da Angel si
rivelerà tuttavia poco utile ai fini dell’azione, giacché il fabbricante deluso
per l’utilizzo generalizzato degli e_doll quali prostitute, come imposto dalla
Silitron, sarà ben presto inquisito per aver manomesso gli automi secondo
specifiche non conformi ai dettami della committente.
Maya alla fine
tornerà a vivere con la bisbetica
madre e Angel sarà semidistrutto da un cliente particolarmente furioso. Sarà sempre
Maya a staccare la spina ad Angel semidistrutto favorendo la sua volontà di
suicidio, vero portato della scintilla d’umanità impressa nei suoi circuiti dal
fabbricante. Il suicidio-omicidio di Angel di fatto risolve il caso dell’e_doll
morto di cui in apertura e il romanzo si conclude in stile fratelli Karamazov,
con Maya e la madre riappacificate che ponderano sulla strategia processuale
più utile alla scarcerazione del nonno/padre.
Stile
Ampolloso e ricco, leggermente pedante. Francesco Verso
scrive molto bene e tanta ricercatezza nuoce al filo della narrazione che
talvolta s’inceppa in sub-intrecci e colte divagazioni. E_ doll non è un
romanzo da leggere sotto l’ombrellone ma un’opera da gustare nella solitudine
di uno studio silenzioso. L’autore è un esponente del Connettivismo italiano e
pur evidenziando qua e là piccoli elementi aasimoviani l’opera in questione non
manca di escursioni prettamente filosofiche, tipiche di tale corrente. Il
mostrato e il raccontato si alternano convulsamente, avvicendandosi con
elementi introspettivo - didattici senza linee di demarcazione nette.
Intreccio
La storia è molto complessa e il criptico riassunto che
ne ho proposto è minimale e incompleto. Oltre i fatti in sé e per sé la
telecamera del narratore inquadra vari altri personaggi minori che, ognuno per
la sua piccola pagina, concorrono alla sensazione di lascivia e bestialità contrassegnanti
il confine inferiore di questo voluminoso romanzo. Il confine superiore invece
è indefinito, conteso fra:
o L’abbozzata crescita interiore
di Maya che gradualmente si affrancherà dalla ninfomania ‘di protesta’ per
abbracciare uno stile di vita più acconcio;
o lo sviluppo spirituale di
Angel che passo dopo passo soppeserà il valore della morte in quanto scelta
rispetto a una vita eteroimposta e in ogni caso non sua, fino alla scelta finale
del suicidio;
o l’ondeggiare di vari personaggi
(Gaikin, il Fabbricante, l’e_doll Shalla ed Eva madre di Maya su tutti) tra il
male animalesco e il bene potenziale, senza che sia intrapresa alcuna scelta
netta.
E_Doll lascia molti interrogativi in sospeso e vari
elementi tronchi fanno sospettare che l’autore ne scriverà un seguito.
Giudizio
E_doll è un romanzo completo e interessante, di lettura
non facilissima e -a parere di chi scrive- costituisce un piccolo capolavoro
mancato. Scrivo di un buon romanzo e non di un best seller poiché Verso si è
lasciato prendere da una perdonabile frenesia, non rara nel giovane scrittore
invitato a pubblicare da un colosso dell’editoria: il metterci troppo della
propria notevole cultura, edificando un’intercapedine di erudizione e colte
citazioni che accompagna il romanzo già tutt’altro che breve dalla prima all’ultima
pagina. A me personalmente è molto piaciuto così com’è ma un neofita del genere
sci fi ovvero un accanito lettore di classici di genere potrebbe non amare
queste continue introflessioni didattico-formative e storcere la bocca.
Il voto è positivo: 7,5.
|