Ultimamente
impazzano per la rete siti blog e portali dedicati alle piaghe del III millennio, altrimenti denominate "Scuole di
scrittura”.
L’idea
di fondo che anima tali aziende (ho scritto aziende e ripeto aziende)
ufficialmente risiede nell’esigenza di standardizzare il movimento letterario
italiano, prefissando schemi, costrutti, equilibri e dosaggi in ogni manoscritto
che si rispetti. Ufficiosamente tali imprese hanno giri d’affari non certo
trascurabili e spesso creano dal nulla cospicue fortune a beneficio dei loro
organizzatori. Non ho idea di quanti ‘licenziati’ da queste imprese siano
effettivamente divenuti scrittori, per tali intendendo quelli con la S
maiuscola e non certo i patetici scrivani vittima di E.A.P. e agenti letterari
senza scrupoli.
Cominciamo
col dire che chi Vi scrive non è uno scrittore con la S maiuscola ed è
possibile che quanto leggiate sia il frutto (avariato) di una malcelata forma
di frustrazione. A mia discolpa aggiungo di essermi laureato nel lontano 1993,
quando internet era ancora un concetto relativo e per ‘scuole di scrittura’ si
intendevano i licei classici, scientifici e linguistici.
Il
mio disappunto avverso queste aziende sta nella malafede di molti, troppi
sedicenti istituti, i quali accalappiano a dritta e a manca tutti gli ingenui o
vanagloriosi pollastri a disposizione e avviano corsi a prezzi variabili (ce
n’è per tutte le tasche) a suon di esercitazioni, letture collettive, ore d’aula
e conferenze sostenute da scrittori più
o meno affermati.
Non
escludo che vi siano delle realtà sane che intendano effettivamente aiutare
l’aspirante scrittore a crescere e a migliorarsi, ad esempio persino Gamberi
Fantasy che è un blog ipercritico contro tutta la letteratura fantasy italiana
in varie occasioni suggerisce (con modi piuttosto energici) ai dilettanti di
rivolgersi a una buona scuola di scrittura. Rispetto l’opinione di Gamberetta
& co ma non la condivido, in virtù delle seguenti considerazioni:
o Chi legge poco non può sperare di saper scrivere e molti
aspiranti scrittori leggono si e no l’elzeviro di Repubblica;
o Chi non ha assimilato la consecutio e le regole base
della sintassi a scuola (quella vera), non speri di rimediare a 35-40 anni con
le scuole di scrittura, quel genere di lacuna strutturale è ormai incolmabile, a meno che non intendiate tornare alle scuole medie;
o La standardizzazione imposta dalle scuole di scrittura mira
a costruire passo dopo passo un esercito di autori dalle scelte
morfologico-sintattiche predefinite, piccolo regalo della normativa ISO, in
rapida estensione verso tutti i settori produttivi europei, ivi inclusa
purtroppo l’editoria;
o L’autore che non si adegua ai canoni prefissati dalle
scuole di scrittura, a prescindere dal fatto se sappia o meno scrivere dovrà
tenersi a debita distanza dagli editori meno ‘tolleranti’ e soprattutto da
quella parte dei critici letterari rigurgitata dalle scuole di scrittura stesse,
sempre pronti a sbranare chiunque contravvenga ai dettami appresi in aula.
Tenterò
di spiegarmi meglio:
se
la frase tipo in italiano standard è composta da:
Soggetto-Predicato-Complemento oggetto-Oggetto secondo-Espansioni varie etc
etc, scrivendo in italiano corretto sappiamo già in partenza di avere un campo
di azione molto limitato. Ma allora perché ridurre tali esigui margini di scelta
a una sola scelta? Perché ad es. sopprimere alla radice il periodare lungo, il
punto e virgola, il trapassato remoto e il futuro anteriore tacciandoli
d’essere retrò o demodé? Perché imporre (a
seconda delle scuole) l’uso o lo spregio dei caporali << >> ovvero
quello alternativo delle virgolette? Sono scelte e come tali vanno rispettate però
non sono Vangeli e quantomeno possono essere criticate.
Il
buon scrittore di fantascienza in erba a umile parere di chi scrive deve
attenersi a tre regole fondamentali:
o Avere studiato per
bene e nei tempi giusti la
grammatica e la sintassi italiane;
o Avere letto molta narrativa anche non esclusivamente
fantascientifica;
o Avere fantasia
e saperla dosare e se ci sono anche cognizioni tecnologiche di supporto meglio così.
Non
credete alla favola circolante sul web secondo la quale chi non padroneggia
bene la tecnologia non può scrivere di fantascienza ma al limite fantasy… è una
boiata messa in giro vedi caso proprio da alcune stramaledette scuole di
scrittura creativa.
Non
mancheranno i siti e i blog convinti del contrario, che le scuole di scrittura
tramutino l’aceto in vino e che senza di esse non sia possibile pubblicare
nulla che vada al di là del Filo o di altre infime stamperie, pertanto vi invito a fare questa elementare ricerca
su internet: quanti scrittori di
successo sono stati sfornati dalle scuole di scrittura? Sui loro siti
istituzionali tali affermazioni pupillari dovrebbero essere sbattute in cima
alle home e a lettere di platino…
Vi
auguro buona ricerca e dopo aver tratto la debite conclusioni, ascoltate un
piccolo consiglio da parte di uno scribacchino che ha a cuore le vostre
carriere e i vostri sudati stipendi: se il vostro romanzo non vi soddisfa
oppure i vostri amici lo hanno trovato goffo, sgrammaticato e/o sconclusionato,
in primis rileggetelo e correggetelo
da soli settantasette per sette volte. Se dopo tanto sbatterci la testa
il prodotto finale è ancora inferiore alle Vostre attese, il danaro che
volevate destinare alla scuola di scrittura investitelo meglio assumendo un buon editor professionale. Occhio però,
l’editor potrebbe restituire il vostro capolavoro dopo 2 giorni dicendo che è
una boiata illeggibile e come tale ineditabile. In questo caso vi saluto con
un’ultima opzione dicotomica: cambiare
hobby o cambiare editor?
Ciao
e ricordate che il Cosmobabbuino incombe sugli editori scorretti e sulle
agenzie letterarie subdole!
Edorzar