Carissimi SF internauti, dopo tante peripezie e altrettante ore sottratte al sonno posso annunciarvi di avere consegnato l’ultimo release di "Antiche guerre cosmiche”, che salvo ripensamenti sopraggiunti in fase di editing sarà pubblicato da Edizioni Diversa Sintonia nel prossimo mese di gennaio. Il romanzo è lungo più del doppio di "Vorrei che il cielo fosse imparziale”, ha richiesto un lavoro di anni e se riscuoterà successo (circostanza purtroppo altamente improbabile) sarà raggiunto da un secondo e da un terzo tomo, attualmente in fase di studio. L’universo che mi sono sforzato di descrivere in questo romanzo è essenzialmente dicotomico; bene e male si fronteggiano perennemente e senza esclusione di colpi per il possesso della vita in senso stretto e, a seconda del tipo di razza o civiltà coinvolta nel loro eterno conflitto, assumeranno forme indecifrabili sviluppando metodologie belliche ora banali ora sorprendenti. Il testo si suddivide in tre parti, funzionalmente collegate e narrativamente scisse: Gli aspetti oscuri dell’esistenza, ovvero il diario apocrifo del (falso) profeta Boris Zuckowsky e la storia della sua incredibile lotta contro le entità demoniache di Ummo; La porta dei suicidi, relativo alla distruzione del satanico pianeta Xazq da parte di un mezzosangue Mu, coadiuvato nientemeno che dalla dea Kalì ; L’Olocausto di Partenope, storia di una missione suicida (male) organizzata da alcuni agricoltori cattolici per liberare la terra dal maligno, spacciatosi per Dio in persona.
Filo conduttore dei tre romanzi è la continua presenza dei Mu o Leisadi provenienti dall’ormai distrutto pianeta Leisa, originariamente situato fra Marte e Giove. Nel redigere queste lunghe pagine mi sono ispirato essenzialmente al sublime H.P. Lovecraf e al non meno grande A. E. Van Vogt. Sia chiaro che non oso paragonarmi nemmeno alle ciabatte di tali indiscussi maestri, tuttavia chiunque onorerà Antiche guerre cosmiche di una lettura potrà agevolmente constatarne l’influenza narrativa, pur di fronte all’incommensurabile inferiorità della mia penna. Spero di non deludervi e di non disgustare nuovamente la critica più radicale, in ogni caso i vostri appunti, pernacchi inclusi, saranno sempre accettati senza borbottii. Sperando di far cosa gradita metto in visione l’immagine di copertina, opera del bravissimo maestro Marco Melone.
Fantastica notte a tutti.
EDORZAR
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